Come sono fatti gli hard disk?

Un hard disk è composto da una parte meccanica e da un circuito stampato (PCB).

Il PCB è composto da una serie di chip che controllano le parti meccaniche, codificano e decodificano i dati sui piatti magnetici e infine trasferiscono i dati attraverso un’interfaccia esterna. La scheda elettronica si trova all’esterno del disco, nella parte inferiore.

Tutti gli hard disk hanno una quantità di ore “Mean Time Between Failures” (MTBF ) indicata dal produttore di funzionamento. È chiaro quindi che a seconda delle ore di utilizzo il disco si degrada progressivamente.

Le testine all’interno del disco non vengono mai a contatto con i piatti del supporto; esiste infatti una piccolissima distanza fra i due componenti. Per questo motivo il grande nemico dei dischi è la polvere, in quanto le sue particelle della quale è composta, sono più grandi della distanza tra testina e piatto e ciò causa il contatto tra questi due componenti che comportano la creazione di micro graffi che possono rendere impossibile il recupero dati.

È per questo motivo che i dischi NON vanno mai aperti in luoghi non idonei, ma solo in camera bianca.

Una caduta o un simile evento possono causare il contatto tra le testine e la superfice, risultando con le più o meno gravi conseguenze a partire dalla comparsa di Bad Sectors fino a inaccessibilità di alcune zone del disco, danneggiamento di singole testine o del intero disco (head crash).