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Dischi SSD – L’ignoranza verso la tecnologia non è una scusa

Oramai molti dei nuovi computer portatili, tablet o dispostivi simili montano i nuovi dischi “a stato solido” (SSD).

La scelta degli SSD, generalmente considerati più affidabili rispetto ai dischi meccanici, è dovuta alla ricerca di maggiori prestazioni a scapito però della capacità di memorizzazione.

Ma davvero i dischi a stato solido sono la scelta migliore? E la loro affidabilità è reale?

Gli SSD non avendo parti in movimento che possono essere danneggiate da urti o vibrazioni, sono più resistenti ai guasti meccanici. Tuttavia un recente studio ha messo sotto esame la capacità degli ssd di mantenere in memoria i dati per periodi prolungati di tempo.

Infatti un disco SSD non alimentato (quindi scollegato dal pc o mentre il pc è spento), dimostra inaffidabilità allarmanti in funzione della temperatura ambientale. Si è scoperto che la velocità con cui i dati effettivamente scompaiono dipende dalla temperatura. In una presentazione Alvin Cox, produttore di HDD Seagate, afferma che per ogni aumento della temperatura ambientale di 5 gradi, il periodo di conservazione dei dati è dimezzato.

Secondo una ricerca condotta sempre da Alvin Cox (Seagate) e presentata a marzo 2015 all’Engineering Council Joint Electron*, un disco SSD di fascia consumer offre un tempo di conservazione dei dati di circa due anni, se custodito non alimentato alla temperatura di 25 gradi Celsius.

Un aumento della temperatura di 5 gradi Celsius ridurrà la durata della vita del disco a metà!

Per capire quanto grave possa diventare la situazione con l’aumento della temperatura osserviamo la tabella con le settimane di vita di dati in funzione alle temperature di esercizio in uso (Active temp) e alla temperatura di conservazione a disco spento (Power Off Temp).

Fissando la temperatura d’esercizio a 40 gradi Celsius (per semplificare la lettura della tabella), si osserva il disco di classe consumer (Client) conservato a 25 °C detiene i dati per 105 settimane (2 anni). Aumentando la temperatura di soli 5 gradi in più scendiamo a 52 settimane (1 anno) per arrivare al caso di una temperatura di 55 °C in cui i dati permangono per sole due settimane.

Ma quando si tratta di SSD utilizzati dalle Aziende (Enterprise), le unità sono garantite per la conservazione dei dati nelle condizioni normali d’uso per un periodo di soli tre mesi circa. Questi dati sono confermati da Samsung, Seagate e Intel rating sui loro rispettivi prodotti.

Sono molte le persone che pur utilizzando dischi a stato solido non sono al corrente del fatto che se lasciati non alimentati per un certo periodo di tempo potrebbero iniziare a perdere le informazioni già dopo tre mesi. In particolare i supporti posti in sequestro da organi giudiziari potrebbero diventare inutilizzabili a causa di una giacenza troppo lunga.

Il nostro consiglio è quello di contattarci al più presto, InfoLAB Data è in grado di produrre una copia certificata del disco SSD riversando l’immagine raw su un disco magnetico meccanico, garantendo così la lunga preservazione dei dati e l’identità con l’originale.

Conclusione: Se dovete conservare le informazioni di un supporto SSD per un lungo periodo, create subito l’immagine raw o affidate il compito a Infolab Data. Per la conservazione dei dati usate sempre dischi meccanici.

InfoLAB Data è un azienda specializzata in Data Recovery, cancellazione sicura permanente dei dati con Deagusser e il backup in cloud.

(*) La Joint Electron Device Engineering Council (JEDEC) è un’organizzazione che redige gli standard per la microelettronica.

Vedi il documento presentato da Alvin Cox seguendo il link “JEDEC SSD Specifications Explained”

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