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NAS con FreeNAS, la soluzione di storage per tutte le tasche (freenas guida)

Sei alla ricerca di un NAS? La soluzione migliore è ILD NAS Microserver.

Dall’esperienza InfoLAB Data nel campo del recupero dati nasce lo storage NAS perfetto: basato su HP Microserver e FreeNAS

Dal laboratorio di Infolab Data sono passati centinaia di NAS, di ogni marca e dimensione, e possiamo garantirvi che non esiste una soluzione inarrestabile, immune da guasti e che conservi per l’eternità i vostri dati. Certo è che alcuni NAS sono migliori di altri ed è fondamentale una buona configurazione e manutenzione.

E’ per questo che Infolab propone ai propri clienti un NAS personalizzato, composto da un HP Microserver Gen8, animato dal sistema operativo opensource FreeNAS. Si tratta quindi di una combinazione tra:

  1. Hardware solido e potente del Microserver HP, con processore dual core a 64bit, configurabile fino a 16GB di ram ECC per server;
  2. Sistema Operativo FreeNAS con filesystem ZFS, la distribuzione linux dedicata ai NAS, all’avanguardia in termini di affidabilità e sicurezza, configurabile in ogni dettaglio con moduli aggiuntivi (torrent, plex media center, …) e con controllo costante dello stato di salute del NAS tramite alert email;

Forse penserete che questa alternativa ai comuni NAS “tostapane” sia fuori dalla vostra portata e che abbia un costo eccessivo, verificate di persona la nostra offerta: il prezzo parte da 290€!! (per un Synology 4 bay dovrete sborsare almeno 400 €).

FreeNAS Guida alla configurazione

La vera innovazione di questa soluzione storage sta nel suo sistema operativo FreeNAS, come già detto si tratta di una distribuzione linux open-source realizzata specificatamente per Nas e sistemi in raid. Data la sua grande versatilità è un sistema complesso che ad un primo sguardo può spaventare l’utente, ecco perchè abbiamo pensato di darvi alcune indicazioni per una configurazione ottimale e per evitare problematiche ed errori comuni.

  1. Scegliere sempre RAID Software con ZFS

    Al sentire questa affermazione molti si strapperanno i capelli danomi dell’incapace, invece avete capito proprio bene: con FreeNAS è consigliabile optare per un Raid di tipo software gestito dal sistema operativo. Contrariamente a quanto accadeva in passato quando era preferibile affidarsi al più prestante controller raid hardware (gestito dalla macchina), ora invece gli OS hanno fatto grandi passi avanti in questo senso e Freenas più di tutti. La sua gestione dei raid trova i suoi vantaggi soprattutto sull’utilizzo del nuovo file-system ZFS, la cui sofisticata gestione della ridondanza (data redundancy) garantisce una sicurezza che non trova pari tra i file-system tradizionali. Il tutto senza degradare le performance dello storage.

    E’ perciò fondamentale che FreeNAS si occupi della creazione e gestione del raid per permettere una perfetta integrazione con il rivoluzionario file-system ZFS. (Leggi anche il nostro articolo dedicato ai file-system!)

  2. Pianificare correttamente lo storage prima di impostare la Deduplicazione

    La deduplicazione (Deduplication) è qualcosa di magnifico per ogni responsabile ai sistemi informativi, permette infatti di ridurre in modo considerevole la capacità richiesta allo storage per effettuare un backup di dati e al tempo stesso aumentarne le prestazioni. Però come scopriremo non è da utilizzare alla leggera e prima di attivarla conviene pianificare bene l’utilizzo dell’archivio e il backup.

    Il problema sta nel fatto che la deduplicazione per funzionare deve generare una tabella, chiamata appunto “deduplication table”, la quale tiene traccia dei dati immagazzinati nello storage e nel backup, conservando in unica tabella le informazioni relative al file e al suo duplicato, evitando che queste siano riportate più volte. Il file-system ZFS salva questa tabella su disco, con il risultato che l’accesso alla stessa e quindi ai dati contenuti nel sistema è determinato dalla velocità del disco. Per ovviare quindi a un calo delle prestazioni si può scegliere di spostare la tabella di deduplicazione nella memoria RAM, con un considerevole guadagno prestazionale. Occorre però fare attenzione alle dimensioni perchè col crescere dello storage, di pari passo cresce anche la tabella ed è necessaria un’adeguata capacità delle memorie per contenerla e garantire un funzionamento ottimale del sistema. In genere vale la regola che per ogni TB di dati servono almeno 5GB di RAM

    Il nostro consiglio, se non avete ancora familiarità ed esperienza con la deduplicazione, è quello di affidarvi alla compressione lz4. Quest’ultima garantisce un buon risparmio di spazio senza influire sulle risorse di sistema in modo considerevole.

  3. Striping e ridondanza

    Il file-system ZFS permette di configurare il vostro pool di dischi in diverse modalità: ZFS Striping (Raid 0), ZFS Mirroring (Raid 1), RAID-Z (Raid 5 o 6), e Raid10. Per un utente alle prime armi potrebbe essere allettante la prima opzione, ovvero lo striping in raid0, dove si massimizza la velocità dello storage e la capacità di archiviazione. Questo grazio al fatto che lo striping suddivide i dati su tutti i dischi del pool in modo eguale, andando a scrivere/leggere contemporaneamente su tutti i supporti. Il problema è che questo tecnologia raid è la più carente in termini di sicurezza, basta infatti il guasto di un solo disco per perdere tutti i dati contenuti nello storage. Un guaio da tenere in seria considerazione prima di predisporre il vostro archivio con questa modalità.

    Non è quindi un approccio saggio affidarsi allo striping in raid, anche se disponete di un sistema di backup. In caso di malfunzionamento e conseguente perdita del pool la ricostruzione partendo dal backup può richiedere tempo e fermare il vostro lavoro, e questo significa inevitabilmente perdere guadagno.

    Affidatevi dunque in ogni caso a configurazioni raid che abbiamo un certo livello di ridonandaza, ZFS ne mette a disposizione diverse.

    Se sei indeciso su quale optare contattaci e ti consiglieremo su quale metodo è migliore per il tuo sistema.

  4. Attenzione agli snapshot

    Molti sistemi operativi offrono questa interessante funzionalità, lo SNAPSHOT. Un fotografia dell’interno sistema che permette di effettuare un ripristino completo in caso di errori o configurazioni malfunzionanti. La registrazione e il salvataggio degli snapshot funziona in maniera schedulata, l’utente può quindi decidere ogni quanto effettuarli e per quanto tempo mantenerli salvati. Il file-system protagonista di quest’articolo, ZFS, mette in risalto tra le sue caratteristiche la possibilità di salvare snapshot illimitati ma questo si scontra con dei limiti pratici. Se per esempio un utente decidesse di effettuare un’istantanea ogni 5 min, sul sistema si accumuleranno oltre 100.000 snapshot in un anno. Questo causerebbe inevitabilmente un’importante calo delle prestazioni e una grande perdita di spazio. Bisogna perciò tarare questa funzionalità in base alle proprie esigenze tenendo conto delle problematiche che può portare.

Conclusioni

Nella realizzazione di un sistema di storage più o meno complicato è sempre molto importante pianificare correttamente tutte le scelte e le configurazioni da adottare, vi possiamo garantire che questo lavoro (che richiede pazienza e impegno) può risparmiarvi tempo, fatica e soprattutto perdite di dati che di conseguenza diventano anche perdite economiche. Come avrete notato i consigli che abbiamo proposto sono di carattere generale e non entrano nello specifico di ciascuna configurazione, questo perchè ogni azienda ha necessità diverse e quindi deve pianificare ad hoc il proprio archivio dati. Infolab Data assiste le imprese in questo compito meticoloso realizzando soluzioni storage personalizzate che mirano a massimizzare la resa mantenendo i costi contenuti e soprattutto evitando catastrofiche perdite di dati.

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