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Cos’è il whistleblowing?

Partiamo dall’inizio,
che cosa vuol dire whistleblowing?

Il termine whistleblowing, tradotto letteralmente dall’inglese, significa “soffiare nel fischietto” (to blow the whistle).
Questa espressione richiama l’immagine di un arbitro che fischia per segnalare un fallo durante un evento sportivo.
Tuttavia, in questo contesto viene applicato per indicare l’atto di segnalare o denunciare comportamenti quali frodi, corruzione, abusi di potere, discriminazione o violazioni della legge all’interno di un’organizzazione o di un contesto lavorativo.

Quali tipi di segnalazioni posso fare?

Ci sono molte potenziali segnalazioni che si possono fare, ad esempio: frodi finanziarie, transazioni sospette, corruzione, conflitti di interessi, sanzioni, riciclaggio di denaro, bullismo, molestie, molestie sessuali, discriminazioni, che possono segnalare i dipendenti ma non solo anche le terze parti (ad esempio, fornitori o clienti) di un’azienda possono inviare queste segnalazioni, in modo totalmente riservato e protetto grazie alle leggi e regolamenti che proteggono i whistleblower da eventuali ritorsioni sul posto di lavoro.

Dove posso fare whistleblowing?

Molte aziende offrono canali interni dedicati al whistleblowing, come linee telefoniche, indirizzi email o portali online appositi. È inoltre possibile fare segnalazioni attraverso il dipartimento delle risorse umane o il dipartimento legale dell’azienda.
Se le questioni coinvolte sono di natura legale, è possibile fare segnalazioni alle autorità di vigilanza o consultare avvocati e consulenti legali.

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